(J. Walter Thompson Philippines)

Jowee Alviar, direttore creativo di Manila, ha raccontato su Adobo Magazine il design del suo paese, partendo dalla scrittura delle tribù indigene fino ai cartelloni pubblicitari della capitale.

Alviar è il co-founder di Team Manila, al tempo stesso marchio di abbigliamento e agenzia creativa. Lo stile di comunicazione del brand è legato alla cultura e al design locale, anche se reinterpretato in modo contemporaneo. Nell’articolo ha raccontato le caratteristiche del design filippino, segnato da influenze esterne come quelle spagnola, americana e giapponese.

Alviar è partito dai manufatti della popolazione filippina precedenti alla colonizzazione spagnola, e in particolare dal Baybayin, uno stile di scrittura in sanscrito, in un certo senso il primo font della tipografia filippina. Un’antica lastra di rame, sopravvissuta al tempo e agli elementi, rappresenta oggi l’unica prova di questo alfabeto di segni.

(J. Walter Thompson Philippines)

Con l’arrivo degli spagnoli e del Cristianesimo il modo di comunicare nelle Filippine è gradualmente cambiato. Se prima ricorrevano simboli naturali come sole e animali, in seguito compaiono nei dipinti spesso croci, gemme e forme più geometriche.

Solo alcune tribù più isolate, impossibili da raggiungere per i coloni spagnoli, riuscirono a preservare un linguaggio grafico fatto di segni originali.

Jowee Alviar è il co-founder di “Team Manila”, brand di abbigliamento e agenzia creativa

Alviar ha esplorato nella sua analisi il packaging degli ultimi secoli, per scoprire quanto i simboli del passato abbiano influenzato il design filippino di oggi, tanto nei layout che nei soggetti.

I produttori di sigarette La Campana, Balita e Tatlong Diwata, ad esempio, hanno spesso portato sui pacchetti illustrazioni ispirate alla natura e alla dimensione rurale del paese. Su altre confezioni ricorre invece l’immagine dell’eroe nazionale Jose Rizal, che durante l’occupazione spagnola combatté per l’indipendenza del Paese. Altri prodotti come le saponette Katialis o i fiammiferi in scatola presentavano immagini orientali di contadini e danze, uno spaccato della vita nelle province povere del paese.

(photo Adobo Magazine)

Dall’inizio del ‘900, con la diffusione delle pubblicità su carta, si moltiplicarono le possibilità di sperimentazione, con nuova linfa per il settore della comunicazione e della grafica. In particolare esplose la produzione di materiali promozionali come depliant e volantini.

Il Carnevale di Manila utilizzava grandi poster per promuovere le diverse città in competizione tra loro nei giorni di festa. I teatri dei quartieri storici, come il Grand Opera House, creavano manifesti con grandi grafiche d’impatto.

(photo Adobo Magazine)

Negli anni ’20, quando i biglietti aerei e navali divennero più accessibili, aumentarono i materiali promozionali per viaggi e turismo. Gli opuscoli mostravano spesso allettanti illustrazioni di paesaggi e monumenti filippini. Nelle grafiche si notavano linee curve e colorate, una rievocazione della coda del Sarimanok, uccello leggendario della mitologia filippina.

(Abdulmari Asia Imao - Sarimanok, 2012)

Verso la metà del secolo grandi artisti nazionali come Fernando Amorsolo e Malang realizzarono copertine per riviste come Liwayway Magazine o fumetti satirici in collaborazione con lo scrittore Lope K. Santos.

Linee curve e colorate ricordano la coda del Sarimanok, uccello leggendario della mitologia filippina

Pur con le sue numerose influenze, la grafica filippina è rimasta particolarmente originale, con tratti unici e distintivi. Oggi l’identità visiva della nazione esplode in ogni angolo delle strade di Manila: dall’architettura art déco ai cartelloni pubblicitari disegnati a mano, dai tarocchi nelle strade alle camicie eccentriche dei tassisti filippini.

Alviar ha grandi speranze per i giovani creativi: “Speriamo di trasmettere questa identità agli studenti più giovani” ha commentato Alviar. “Sono certo che arricchiranno la lunga storia della cultura grafica di questo paese”.