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La “Jadeite Cabbage” è la riproduzione di un cavolo in miniatura, scolpita da un unico pezzo di giada multicolore. Ha il gambo bianco, foglie verdi e due insetti sulla cima, una locusta e un grillo, simboli di fertilità. È molto piccola, misura 18 cm. Nel Museo del Palazzo Nazionale di Taipei trascina folle paragonabili a quelle della Gioconda al Louvre.

Durante un tour in Giappone, nel 2014, la scultura ha attirato 20.000 visitatori ogni giorno. Non si sa chi l’abbia scolpita, dovrebbe risalire alla fine dell’Ottocento. Apparteneva probabilmente a Jin Fei, consorte dell’imperatore Guangxu, della dinastia Qing.

L’opera simboleggiava purezza e prosperità: secondo gli storici sarebbe stata regalata alla nuova imperatrice in segno di buon auspicio. Storicamente il cavolo è un elemento centrale dell’alimentazione sull’isola di Taiwan e del resto della Cina. Da sempre è utilizzato come simbolo di “salute” e “benessere”.

(Shanghai Daily)

La storia di un gioiello in giada inestimabile, per giunta di proprietà di un membro della famiglia imperiale, è senz’altro avvincente. Eppure a conquistare i visitatori è soprattutto il “realismo” della statuina.

Il gambo presenta venature sottilissime, proprio come quelle dei cavoli delle campagne taiwanesi. L’autore sconosciuto ha scolpito il materiale semi-trasparente con precisione millimetrica, riproducendo gli stessi bagliori delle foglie tipiche del bok choy, come viene chiamato l’ortaggio nel paese.

(FocusTaiwan.tw)

L’autore sconosciuto ha scolpito la giada con precisione millimetrica, riproducendo gli stessi bagliori delle foglie di “bok choy”

Ospitata in origine a Pechino, al Museo del Palazzo della città proibita, la scultura venne trasportata a Taiwan durante la guerra civile cinese, nel corso della rocambolesca ritirata del generalissimo Chiang Kai-shek, insieme ai migliori tesori delle collezioni imperiali.

Della statuina ha parlato anche la giornalista Giulia Pompili nel suo ultimo libro “Sotto lo stesso cielo“, spiegando che “al National Palace Museum di Taipei tutto è a forma di cavolo, dai gadget ai manifesti […] Il sacro ortaggio è considerato il pezzo più importante e noto della collezione del museo. E poi è fatto di giada, la pietra che nella superstizione cinese porta fortuna”.

Oggi il gift-shop del Museo vende versioni in vetro del cavolo, alcune costano centinaia di dollari. Il ristorante interno fino a qualche anno fa offriva una replica commestibile: gli insetti erano sostituiti da una coppia di gamberetti.