Karabo Poppy Moletsane è cresciuta in Sudafrica e vive a Johannesburg. Oggi collabora con i più grandi brand al mondo. Nel suo Paese decora le città con grandi murales, unici per l’uso dei colori e riconoscibili per le linee super bold.

Moletsane fa l’illustratrice, la street artist e la graphic designer. È nata nel 1992 a Vereeniging, qualche chilometro a sud di Johannesburg, in un quartiere con poche risorse. L’arte non era compresa tra le materie di studio del suo istituto pubblico. I genitori volevano che diventasse un medico, ma lei ha seguito il suo istinto e ha studiato comunicazione visiva all’Open Window Institute di Pretoria. 

La prima cosa che ha imparato ai corsi è stata la possibilità di utilizzare la tecnologia per fare arte. “Venivo da un background artistico tradizionale. Vedere le persone usare la tecnologia per raccontare delle storie mi ha colpito molto”. 

 
 
 
 
 
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Poi ha appreso una lezione deludente: i programmi dei corsi erano molto condizionati da un approccio occidentale. L’arte africana trovava spazio solo in chiave tradizionale e primitiva. Moletsane si è così unita ad altrə creativə per promuovere una rappresentazione dell’Africa più equilibrata e contemporanea.

In quegli anni il suo stile ha cominciato a prendere forma, ispirato dagli spazi in cui si muoveva. Era attratta dalle insegne dipinte a mano dei vecchi barber-shop delle città africane, con volti e acconciature, simboli di un’Africa autentica e quotidiana.

Ancora oggi molti dei ritratti di Moletsane arrivano da quei modelli, a cui si aggiunge un uso non convenzionale dei colori. Le sue opere hanno linee particolarmente bold e uno stile cartoonesco, che i suoi follower amano molto. I suoi murales sono diventati luoghi d’attrazione in molti punti di Johannesburg. Di recente sono apparsi addirittura sugli schermi di Times Square a New York.

 
 
 
 
 
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Il modus operandi di Moletsane è sempre lo stesso: scattare fotografie all’ambiente circostante per raccogliere stimoli; stilizzare su un taccuino gli elementi fondamentali (colori, pattern, forme particolari); completare l’opera in digitale. 

Nel 2014 ha illustrato una serie di adesivi per una campagna supportata da Apple contro l’HIV e l’AIDS in Africa. Il progetto è andato alla grande: Bill Gates ha twittato le sue creazioni e The Wall Street Journal l’ha scelta come illustratrice di riferimento per gli articoli sull’Africa. Quando Nike l’ha invitata a disegnare la nuova linea di Air Force 1, le sue creazioni sono finite ai piedi addirittura di LeBron James.

 
 
 
 
 
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Per la Giornata Internazionale della Donna del 2018, Moletsane ha realizzato un Google Doodle con un’illustrazione a tema “audacity”, dal titolo Ntsoaki’s Victory. L’animazione raffigura una ragazza durante un rito di passaggio all’età adulta, tipico della sua terra, insieme ad un gruppo di uomini. Dopo Nike e Google è stata la volta di Netflix: l’artista ha recentemente realizzato le grafiche di Queen Sono, la prima serie africana prodotta dalla piattaforma, uscita nel 2020. 

 
 
 
 
 
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Nel frattempo Moletsane ha realizzato grafiche, illustrazioni e serie limitate per altri brand e organizzazioni, tra cui Coca-Cola, Amnesty Africa e Absolut. Di lei e dei suoi lavori hanno parlato anche It’s Nice That e WePresent, magazine online del sito WeTransfer. La sua pagina Instagram, karabo_poppy, raccoglie oggi una community di novantamila iscritti.