Se vi venisse voglia di andare in Germania a visitare la tomba di Federico il Grande (che ne so), probabilmente ci trovereste sopra delle patate. È il modo che i tedeschi hanno di ricordarlo: a 300 anni dalla sua morte è passato alla storia come “Il Re delle patate”.
Federico aveva un problema grande: il pane. Nel suo regno la farina era troppo costosa e la gente soffriva la fame. Si mise alla ricerca di un alimento di cui le persone potessero far scorta, e alla fine pensò alle patate. Nel 1756 decretò che dovessero essere piantate, per legge, in tutto il regno. Promuoveva ovunque la coltivazione e andava in giro a fare gran discorsi sui benefici e le virtù delle patate. Ma la gente non ne voleva sapere.
Nel 1756 decretò che dovessero essere coltivate in tutto il regno. Ma la gente non ne voleva sapere
Al tempo le patate facevano abbastanza schifo a tutti. Si pensava fossero velenose perché erano sporche. Gli uomini del re provavano a spiegare il valore nutritivo del tubero, la facilità nel coltivarlo. Non li ascoltavano nemmeno. Le patate erano brutte, e nessuno le voleva. Una città si prese addirittura la briga di rispondere al re con una lettera: “Queste cose non hanno odore né sapore. Neanche i cani le mangiano. Cosa dovremmo farci?”.
Così Federico cambiò strategia. Ordinò che nei documenti la patata sarebbe stata indicata da quel momento come “vegetale reale”. Dopodiché piantò un gran numero di patate intorno al suo Palazzo e ordinò alle guardie di vigilare. La gente iniziò a chiedersi cosa ci fosse di tanto prezioso nel campo del Re. Quando si diffuse la voce, la coltivazione di patate acquisì immediatamente un nuovo status e un improvviso prestigio.
Federico cambiò strategia: ordinò di indicare la patata come vegetale reale
Il popolo iniziò lentamente ad apprezzare quella strana pianta, che era effettivamente versatile, nutriente e molto resistente. Nei secoli l’ortaggio sarebbe diventato il protagonista assoluto della cucina tedesca, in modo quasi ossessivo, come avrete scoperto nei vostri weekend in Germania.
Federico il Grande aveva così creato il primo marchio di successo della storia, trasformando la patata da grumo sporco e insapore a cibo regale. Aveva utilizzato alcuni degli strumenti che i brand usano ancora oggi: psicologia inversa, scarsità percepita e un’aura di mistero. Per un rebranding efficace servono strategia e tenacia. O un re come influencer.