Camminando lungo la spiaggia sul lungomare di Rio si scopre una serie di volti dipinti su un vecchio magazzino nell’area del porto. Insieme formano il murale più grande del mondo, un’eredità dei Giochi Olimpici del 2016.

Ritraggono 5 volti: un ragazzo tajapo del Brasile, una donna mursi africana, una kayin dalla Thailandia, un uomo supi del Nord Europa e un abitante huli della Nuova Guinea. Rappresentano gli antenati comuni dell’umanità: gli indigeni di America, Asia, Europa, Africa e Oceania. Il titolo dell’opera è “Las Etnias” (Le Etnie). 

L’autore è Eduardo Kobra, un artista nato in un sobborgo di San Paolo, che ha realizzato l’opera su richiesta degli organizzatori delle Olimpiadi. Kobra ha praticato la street art clandestinamente fin da ragazzo, esercitandosi di nascosto sui muri della città.

 

Negli anni ’90 aveva guadagnato notorietà nell’area di San Paolo con una serie di poster e dipinti, ed era stato invitato a collaborare con molti artisti e agenzie pubblicitarie. Oggi è considerato uno dei grandi muralisti al mondo: è autore di opere a New York, Londra e Tokyo, tutte dedicate a grandi temi sociali, riconoscibili dallo stile colorato e dalle grandi dimensioni.

 

Il murale rappresenta gli antenati comuni dell’umanità: gli indigeni di America, Asia, Europa, Africa e Oceania

Las Etnias è alto 15 metri, lungo 170, i volti occupano uno superficie di 3000 metri quadrati. I disegni hanno richiesto 1800 litri di vernice bianca per lo sfondo e 700 litri di vernice colorata. Per realizzarlo sono state utilizzate 300 bombolette spray.

Kobra ha lavorato per 12 ore al giorno, per due mesi, in modo da completare il murale poco prima della cerimonia di apertura. Ha studiato le caratteristiche somatiche di decine di persone provenienti da ogni angolo del mondo, sintetizzando i caratteri nei suoi volti. In origine Kobra aveva in mente un nome diverso per l’opera – Todos somos um, siamo un tutt’uno – poi modificato dal comitato organizzatore delle Olimpiadi. 

 

È alto 15 metri, lungo 170, i volti occupano uno superficie di 3000 mq. Sono state utilizzate 300 bombolette spray

L’artista ha dichiarato di aver sognato un’opera simile per molto tempo e che con le grandi rivendicazioni in tutto il mondo sui diritti civili gli sembra ancora più importante aver fatto passare un messaggio di uguaglianza e vicinanza tra persone.

Nel 2016 il murale è stato inserito nel Guinness dei Primati come opera più grande al mondo realizzata da una sola persona. Sfortunatamente il giorno dell’apertura Kobra non è riuscito a godersi l’inaugurazione: era atteso in Ohio per completare un murale dedicato a Neil Armstrong.