(myfonts)

“Choc” è un carattere tipografico curioso. È pesante e allo stesso tempo agile. A New York lo vedi in ogni angolo: su tendoni dei ristoranti messicani, sulle lavanderie a gettoni, sui chioschi che vendono bagel. Compare da solo o con altri font. Ma si fa sempre notare.

Come gran parte dei newyorkesi, Choc è un immigrato. È stato progettato da Roger Excoffon, un tipografo e grafico francese che tra gli anni ‘40 e ‘50 disegnò una serie di caratteri tipografici di successo.

Il più popolare probabilmente è Mistral, modellato sulla sua stessa calligrafia. C’è anche Banco, un font particolarmente squillante, composto da lettere che sembrano punti esclamativi. E Calypso, con lettere a mezzitoni che fluttuano come illusioni ottiche.
Choc è una sorta di sintesi tra tutti questi.

(Vincent Tullo / The New York Times)

Esprime una certa violenza”, ha raccontato al New York Times Sandra Chamaret, una designer ed editrice francese che ha scritto una monografia sui caratteri di Excoffon. “Sembra schizzato sulla pagina, le lettere vanno in tutte le direzioni”.

È stato progettato da Roger Excoffon, un grafico francese che creò una serie di caratteri di successo

Il font ha iniziato a diffondersi sulle insegne dei negozi alla metà degli anni ‘60. Precedentemente a New York si usava ancora dipingere i cartelli a mano. “New York era un paradiso per i pittori di insegne. Finché i designer non hanno iniziato a immischiarsi”, spiega Steven Heller, co-direttore del programma di Arti Visive MFA.

Gradualmente nei decenni successivi le matite e i pennelli sarebbero stati rimpiazzati dai processi di stampa, portando alla diffusione dei font tipografici. Ma le ragioni dell’onnipresenza di Choc, in particolare, sono misteriose. Il font oggi ha invaso tutti i quartieri della città, ritagliandosi spazio su centinaia di insegne e cartelli.

(Typeroom)

Generalmente i font più utilizzati sono quelli disponibili nei sistemi operativi dei computer. A New York abbondano ovviamente gli Arial, oppure alternative più kitsch come Brush Script o Impact. Ma questo non è il caso di Choc. Il font non è mai stato presente nei pacchetti forniti da Windows o Apple. All’inizio degli anni ’90 era utilizzato soprattutto nella versione realizzata con CorelDraw, un editor di grafica vettoriale.

Eppure, nonostante la disponibilità limitata, Choc è esploso per le vie di New York. Probabilmente anche per la somiglianza con certe forme di scrittura orientali.

(Vincent Tullo / The New York Times)

Nel corso degli ultimi anni, infatti, il carattere tipografico è stato utilizzato soprattutto da negozianti cinesi, coreani e giapponesi. Oggi per i newyorkesi il font è arrivato a significare soprattutto “Asia”. Una corrispondenza che incoraggia altri ristoratori orientali a sceglierlo, rafforzando ulteriormente il nesso.

Il suo successo è dovuto anche alla somiglianza con forme di scrittura orientali

Le scritte realizzate in Choc sono diffuse nei cinque distretti della città, nell’Upper East come nel Bronx, fino a Williamsburg e Staten Island.

John Chen, un ristoratore cinese, sostiene di essere stato uno dei primi ad aver usato Choc per la sua insegna. All’inizio non piaceva a nessuno, gli dicevano che era un carattere strano, senza grazia. Lui invece lo trovava astratto, moderno, artistico. Dopo 25 anni il suo Choc è ancora lì.