Le mascotte della città di Narita, Aichi e Osaka (The Asahi Shimbun / Getty Images)

Una mascotte chiamata “Kan-chan” è il simbolo di un’azienda medica che produce lassativi a base di fichi. È un incrocio tra un fico e un clistere, con la faccia di un pinguino. “Madori-kun”, invece è un wrestler con un monolocale sulla testa. È la mascotte di un’agenzia immobiliare.

In Giappone la cultura delle mascotte è particolarmente profonda. Mentre nelle altre zone del mondo compaiono principalmente in occasione di grandi eventi, in Giappone c’è una mascotte per qualsiasi cosa: dalle squadre sportive alle aziende mediche, dalle città ai parchi pubblici.

Ayucoro-chan, ad esempio, è un maialino con un pesce sulla testa, mascotte della città di Atsugi. Ranon-kun è un monaco-leone di peluche che promuove il tempio di Higashi Honganji, nella zona di Kyoto. Gansho-kun rappresenta un’isola mineraria: è un pezzo di carbone accigliato con in testa un blocco di edifici. L’elenco potrebbe continuare all’infinito.

L’account Mondo Mascots raccoglie le più curiose, è nato su Twitter ed è diventato un successo. È stato creato da Chris Carlier, un illustratore britannico residente a Tokyo. Oggi conta 170.000 follower e una collezione di oltre 3500 mascotte. Una delle ultime è Takamon, simbolo della riserva di Takasakiyama: metà montagna e metà scimmia. Tra le più assurde c’è anche Benki-Shiroishi, un grande pupazzo con un gabinetto al posto della testa, emblema di un’azienda di disinfettanti. Anche il character Kanzou-kun non è male: un ibrido tra un elefante e un fegato che incoraggia lo screening dell’epatite di una clinica di Tokyo.

L’autore ha raccontato alla
CNN di aver creato l’account perché si divertiva a fotografare le mascotte che vedeva in giro. “Ho visto così tante mascotte per le strade che ho iniziato a scattare foto e condividerle. È come osservare gli uccelli o collezionare francobolli”.

L’account Mondo Mascots è stato creato da Chris Carlier, un illustratore residente a Tokyo. Oggi conta 170.000 follower

Molte mascotte sono nate come simboli per città o regioni meno visitate. Una delle loro funzioni è incoraggiare il turismo. Nel frattempo le aziende hanno intuito il loro potere e hanno iniziato ad usarle per promuovere prodotti e servizi. La speranza, per tutti, è emulare il successo di Sanrio, marchio globale consacrato dal successo della sua mascotte Hello Kitty.

L’esperto Joshua Paul Dale, professore alla Tokyo Gakugei University, ha spiegato che la cultura delle mascotte è un ottimo modo per comprendere la società locale, in particolare il concetto di “kawaii“, la “carineria” giapponese. “La carineria è diventata prevalente in Giappone negli anni ’80”, ha spiegato Dale (autore tra l’altro del libro “L’estetica e gli affetti della dolcezza”).“Da allora è rimasto al centro della nostra società”.

La cultura delle mascotte è un ottimo modo per comprendere il concetto di “kawaii”, la carineria giapponese

Le mascotte attingono a elementi di “yokai” (mostri soprannaturali o creature del folklore giapponese), anime, manga e videogiochi. Spesso aiutano le amministrazioni pubbliche a sensibilizzare su questioni complesse o difficili, come le emergenze pubbliche. Durante la pandemia, ad esempio, è nata la mascotte Koronon (“Nessun corona”), che ha ricordato al pubblico di rispettare le regole sulle restrizioni, con un tono leggero e ottimista. “Penso riescano effettivamente a rendere il mondo un po’ più allegro” ha detto Kaila Imada, editor del magazine Time Out Tokyo.

Il titolare di Mondo Mascots invita comunque a non vedere le mascotte solo come simboli di realtà graziose e innocenti. “Anche le cose brutte hanno le mascotte in questo paese. Come le centrali nucleari o le grandi società con pessime pratiche. Perfino le sette religiose usano le mascotte”.

Il più grande evento del mondo-mascotte è il gran premio Yuru-chara, un concorso a cadenza annuale a cui partecipano migliaia di mascotte ogni anno. Per diversi giorni i fan possono farsi fotografare con il loro personaggi preferiti o conoscerne di nuovi. Le ultime edizioni si sono svolte online, per gli ovvi motivi. L’ultimo vincitore dal vivo è del 2019: è stato premiato Arukuma, simbolo della prefettura di Nagano. Guardate che kawaii.